Negli ultimi anni si assiste ad un progressivo incremento in ambito clinico degli studi, delle ricerche e delle attività scientifiche sul tema dei DSA.
Sono ancora molti i bambini con Disturbi Specifici di Apprendimento, che pur faticando negli apprendimenti scolastici, non vengono segnalati come oggetto di attenzione.
La legge 8 ottobre 2010, n. 170, riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), assegnando al sistema nazionale di istruzione il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate affinché alunni DSA possano raggiungere il successo formativo. La scuola assume, dunque, un ruolo fondamentale nel percepire le difficoltà degli alunni fin dal loro primo manifestarsi e nell’avviare adeguati interventi di potenziamento.
Con il temine screening si intende una metodologia di rilevazione che è in grado di individuare con un buon livello di attendibilità i soggetti a rischio di un determinato disturbo.
L’individuazione precoce dei bambini a rischio è importante per prevenire la comparsa e il consolidamento di strategie errate o meccanismi inefficaci e per limitare i danni derivanti dalla frustrazione per l’insuccesso quali la perdita della motivazione all’apprendimento, la chiusura in se stessi, la bassa autostima, i problemi relazionali.
È alla luce di tali premesse che si inserisce la “giornata” di screening nella scuola come uno strumento di intervento idoneo ad avere un quadro generale dell’apprendimento del bambino.