Evitare i profumini del cibo potrebbe avere effetti benefici sulla taglia, almeno su quella dei topi.
È il risultato di una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Cell Metabolism, che dimostra come i roditori senza senso dell’olfatto prendono il 16% di peso in meno rispetto a quelli che ce l’hanno.
Si tratta di un dato parzialmente atteso, emerso da ricerche condotte dagli studiosi dell’università californiana di Berkley, su dei ratti normali e su altri geneticamente modificati per perdere le abilità olfattive.
Entrambi i gruppi sono stati sottoposti per tre mesi allo stesso tipo di dieta, equilibrata prima, e ad alta percentuale di grassi, poi. In base ai risultati, nel primo caso le differenze di peso tra i due gruppi erano minime, mentre nel secondo c’era uno scarto del 16%. Gli scienziati pensarono che non poter odorare il cibo avesse portato le cavie a mangiare meno e quindi rimanere più magre. Invece – a sorpresa – la quantità di alimenti mangiata dai due gruppi era equivalente, così come uguale era l’esercizio fisico.
Così la spiegazione è stata attribuita a una connessione tra il sistema olfattivo e le regioni del cervello che regolano il metabolismo attraverso circuiti neurali ancora sconosciuti. In pratica: gli animali con il naso fuori uso si sono mantenuti più snelli perché hanno bruciato più calorie soprattutto nel tessuto adiposo bruno, che serve a produrre calore ed è molto presente nel corpo dei topi, a differenza degli esseri umani, dove a prevalere è il tessuto adiposo bianco usato come riserva di energie.
Secondo gli esperti, c’è ancora tanta strada da fare prima di stabilire se la perdita dell’olfatto può aiutare anche noi a stringere la cinghia dei pantaloni, ma il biologo cellulare Andrew Dillin, tra gli autori dell’analisi, crede che questo studio abbia aperto le porte a ulteriori approfondimenti nel campo.